San Fele è un comune italiano di 2.615 abitanti della provincia di Potenza, in Basilicata. Storicamente proviene dal feudo corrispondente alla Valle di Vitalba, insieme a Rionero in Vulture, Monticchio (Rionero in Vulture), Sant'Andrea, Montemarcone, Castel Lagopesole, Montesirico, Rapone. Il suo nome in origine fu Santo Felice; le forme Santo Fele e San Fele (quella ufficiale) derivano anch'esse dal latino Felix, Felicis, ma nella forma del nominativo (Felix). San Fele è un comune prettamente ...
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Acquasalë frédde: piatto tipico di moli luoghi del sud Italia e di origini molto povere. Si ottiene con del pane raffermo che vieni inumidito con dell’acqua fredda e condito con pomodoro, cipolla, sale e origano.
Fabian Cancellara (Wohlen 1981): ciclista professionista. Soprannominato “Spartacus” ha origini lucane. Il padre Donato è di San Fele. Spartacus ha vinto quattro campionati mondiali a cronometro e la prova contro il tempo ai Giochi Olimpici del 2008. Giustino de Jacobis (San Fele 1800- Eidale 1860): missionario lazzarista. Fu vicario apostolico in Etiopia e vescovo titolare di Nilopoli. La pratica di beatificazione iniziò nel 1904 e terminò nel 1939 sotto Papa Pio XII e canonizzato nel 1975 da Papa Paolo VI. Danny Michael DeVito Jr. (Neptune 1944): attore statunitense, conosciuto solo come Danny DeVito. Proveniente da una famiglia italoamericana di immigrati lucani, precisamente da San Fele. La famiglia era di umili origini e l’attore prima di studiare all’Accademia delle arti Drammatiche di New York, lavorò nel salone di bellezza della sorella. Uno degli attori più conosciuti e proliferi della sua generazione, ha recitato in numerosi film ed è passato alla storia soprattutto per le collaborazioni con Tim Burton o Woody Allen.
Nascita dell'antico borgo:
Il nome deriva dal signore del feudo Tancredi di Santo Felice, conosciuto come Santo Fele. Il paese fu edificato intorno il X secolo d.C. per volere di Ottone il grande che fece costruire un castello, fu poi modificato in un secondo momento da Federico II di Sve...
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Oltre il piccolo centro storico, caratteristico per le sue chiese, il paese è conosciuto per le sue cascate. Queste incedono lungo il torrente Bradano incastonate nella roccia, si raggiungono tramite un percorso alla scoperta di angoli nascosti e come fermi nel tempo si possono incontrare antichi mulini e ponti.
La chiesa Madre è stata costruita nel 1514 ai piedi del monte Castello, la parte più alta del paese. Le tre navate a croce greca risalgono al XVI secolo mentre la cupola è del XVIII. Nella navata di sinistra vi è un’urna al cui interno sono custodite de reliquie di San Giustino de Jacobis. Fu costruita utilizzando il materiale dei crolli del castello e delle mura. Al suo interno vi sono un crocifisso ligneo a grandezza d’umo e una tela di autore ignoto del Seicento.
Le cascate si trovano lungo il percorso del torrente Bradano formando degli angoli naturali molto suggestivi. La cascata più alta è la “U urtone” mentre le altre accessibili sono la cascata U Uattënniérë, quella degli Innamorati il cui nome fu attribuito in seguito alla serie televisiva sul brigante Carmine Crocco e la cascata il Paradiso. Nei pressi delle cascate si possono visitare anche due parchi, il Percorso naturalistico attrezzato del Bosco Santa Croce, dove si trova il santuario ed il Bosco Monte dello Squadro.
Uno dei più antichi santuari della regione ed è stato edificato in posizione isolata alle pendici del monte. Il suo insediamento risale al XII secolo in epoca normanna. La leggenda narra che i monaci basiliani ne 1130 a causa di un’invasione dei pirati saraceni si rifugiarono sul Monte Santa Croce in una cavità rocciosa nascosero una statua lignea raffigurante la Madonna.